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mercoledì 17 febbraio 2016

Pericolo di vino?


Sono sotto attacco i vini (Legambiente, che è quel che è, ha analizzato i vini di vario prezzo). Dopo l'olio di palma e quello di oliva, un poco di panico anche tra i consumatori di vino? Non sopportiamo quanto attualmente riportato dei media. Riteniamo sia disinformazione, rozzamente utilizzata per fini tendenziosi.
Diremo un poco di quanto sappiamo e vogliamo sia detto. Stop ai pesticidi? Torniamo sulle palafitte? Facciamo risorgere i Fratelli Grimm e li obblighiamo a riscrivere Biancaneve e i sette nani? Ma che cazzo...
Spieghiamo subito o spieghiamo dopo?
Nei vini di tutto il mondo i residui di pesticidi sono molto alti. Alto e basso è termine relativo, quindi spieghiamo meglio... "alti" rispetto all'acqua. Sono singoli residui al di sotto del limite massimo. Siccome le molecole sono diverse... com'è con la sommatoria? Boh! Ma se si prendono un pochi di studi per molecola e di effetti sulle sempre utilissime cavie (non umane, per carità di dio non si faccia sperimentazione sull'uomo finché c'è un sorcio disponibile), si evince che l'EFSA sta indagando sugli effetti di più pesticidi sul sistema nervoso e la tiroide...
E gli altri organi? Viene da ridere*. 
Nel vino va segnalata solo la presenza dei solfiti, che servono a prevenire le muffe e a conservare nelle varie fasi le uve in stoccaggio, e poi il succo in fermentazione, etc.
Ma ci sono 60 sostanze chimiche che non vanno indicate e si possono usare secondo il Codice Enologico Internazionale. Stabilizzanti, aromi, antiagglomeranti, coloranti, aromatizzanti, etc. Il dimetilcarbonato, ad es. è uno stabilizzante dall'odore di frutta perciò utilizzato anche per dare tono a uve insipide. Derivati della cellulosa, etc.
Ma sono percentuali piccolissime, e secondo quanto abbiamo studiato in passato noi, non c'è nessun pericolo. Onestamente l'unico pericolo è quello che si nasconde dove meno te l'aspetti, e cioè nell'alcool! Perché l'alcool nel corpo, non dovrebbe entrare tranquillamente ("alla leggera"), il nostro organismo non lo produce e non lo riconosce, va in panico quando lo vede! Viene da ridere ma è così. 
Noi apprezziamo alcuni vini e liquori, per le loro caratteristiche aromatiche, ma sappiamo che berli fa male, così oltre il cucchiaio... niente. L'alcool ha delle funzioni biologiche interessanti, è un vasodilatatore ad es. Similmente al caffé (alla caffeina) è una sostanza presa troppo sottogamba dalla società. 
Appunto "caffè": quando si ferma una persona dopo un fattaccio, si può chiedere di verificare nel sangue la presenza non solo di droghe o alcool ma anche di caffeina!? Straordinari geni delle investigazioni, ci vuole tanto a capire che nel sangue della popolazione la caffeina è pericolosamente alta!? Che può essere responsabile di patologie ma anche di gravi comportamenti antisociali? 
La caffeina per noi è un "farmaco", ma vorremmo consapevolezza, non necessariamente restrizioni. 
Torniamo al vino. I pesticidi. Noi abbiamo campi dove coltiviamo le nostre piante da essenze, ma nei campi da sempre sono allocate molte varietà di alberi e piante varie.
Sappiamo bene durante l'anno, cosa si fa attorno e sulla vigna, è un ciclo stupendo, le varietà di piante obbediscono a regole affascinanti. Ci sono segreti che spiegano perché un ramo dà frutta e l'altro no. Cose queste tutte nella natura delle piante. Ma esistono anche i momenti di sventura. Drammatiche le piogge eccessive per la parte aerea della pianta, ma anche per l'apparato radicale, soprattutto se la composizione dei terreni li vede in pessimo drenaggio.
Tutte le piante hanno momenti di debolezza, possono trovarsi in difficoltà per patologie microbiologiche o attacchi di insetti. E se le si ama, o magari si dipende da loro per la sopravvivenza, si è chiamati ad intervenire.
Adesso a qualcuno verrà in mente... e le loro iris? 



Nei nostri piccoli campi tra Venezia e Verona, le selezioni di iris (pallida toscana e corposa germanica) a dimora da anni, sono in ottimi terreni sabbiosi, posizioni perfette anche per quanto riguarda il sole. Ringraziando dio, mai usato pesticidi. 4 anni fa abbiamo dovuto provvedere a cacciare le talpe (se arrivano ai rizomi fanno danni serissimi), ma alla vecchia maniera... Grilli mai visti. Sarà che, soprattutto la zona nel veronese dove uno dei campetti è ubicato, è piena di ramarri bellissimi, e orbettini, ma di insetti da rizoma zero. Patologie fogliari nessuna, miracolati. 
Casomai è l'iris coltivata in toscana, che viene coltivata a ridosso delle viti, che non deve avere le "analisi del sangue" tanto a posto...
Pesticidi, da peste... I media parlano di "pesticidi", ma non ci si riferisce solo a potenziali insetti maligni, in verità in agricoltura si usano 50/50 pesticidi e antimicotici. Sulle piante in vegetazione... Nel terreno è un altro paio di maniche, ci sono concimi di vario tipo, diserbanti che nelle colture estensive sono un must di overdose, la terra viene lavata con il diserbante prima della semina di misteriose varietà di cereali che vegetano rigogliose là dove nessuna erbaccia riuscirebbe a buttare su una foglia... Il transgenico è nei piatti italiani dagli anni '70, solo che non lo chiamavano così, ottenuto un poco alla cazzo di cane con radiazioni le cui conseguenze sull'organismo umano non sono mai state del tutto chiarite...
Tutto quello che mangiamo è pieno di pesticidi e di altri prodotti chimici, potenzialmente tossici. Insalate varie, così difficili da lavare! Frutta non parliamone, gli zuccheri attirano miriadi di insetti e favoriscono la fioritura delle muffe.
Ma come vivevano un tempo, quando non avevano tutte queste risorse a difesa delle colture? 
Ciclicamente il raccolto si ammalava e si perdeva, oggi non si accetta che questo accada, e si "cura" il raccolto, come le persone. Non siamo forse tutti imbottiti di farmaci che prendiamo per curarci?
La grande ondata di patologie agricole arriva con la scoperta delle Americhe, Mais, grano, patate, pomodori, arance, tutta porcheria (dal pdv alimentare) importata in Europa, assieme a micosi, insetti, etc. La gente aveva bisogno di mangiare, serviva cibo. Ma non abbiamo fatto un vero affare importando varietà che non sono del tutto adatte al nostro organismo, anzi in alcuni casi non lo sono per niente. Il pomodoro (una solanacea) fa talmente male (a mezza popolazione) che il fatto che abbia sulla buccia o nella polpa pesticidi è del tutto irrilevante. E' lui il veleno. Il licopene? E' solo un carotenoide che se la tira troppo. Avanti un altro...
A fine '800 la viticoltura europea era in ginocchio. Le viti morivano, colpa di strane muffe che soffocavano la pianta dalle foglie. Cercate in rete anni e date, qui si va a braccio, si scrive come si parla (di cose che si saprebbero anche meglio di come le si stanno scrivendo ma è bello mettere giù per come e quanto le si ricorda a memoria senz'altri appoggi). La soluzione? Importare ALTRE specie di viti, sudamericane, che si erano dimostrate particolarmente vigorose e refrattarie alla epidemia. Erano le uve "americane" nere e pochi sanno anche bianche (uva fragola, clinto, etc). Si fecero innesti, ma molte specie autoctone erano ormai scomparse agli inizi del '900.
Anche a Grasse in Francia si ebbe un fenomeno simile con la coltura della violetta, campi disintegrati. Probabilmente stessi ceppi micotici. Quasi sicuramente la malattia e la cura vennero importate, dall'estero. In termini storici, da molti punti di vista tutto oggi si ripete, si rimescolano le patologie e si creano situazioni di conflitto e squilibrio, ed ibridi sui quali il punto interrogativo stranamente desta meno allarme di quanto dovrebbe.

L'inquinamento "ambientale", il "pianeta" non è un problema che sentiamo. Si sarà capito. non crediamo affatto, come non lo credono i fisici di fama, che i cambiamenti climatici siano conseguenza del comportamento umano (concordiamo con la percentuale di responsabilità che gli scienziati imputano all'uomo, massimo 10%, il 90% di quanto accade al Pianeta Terra non dipende da quel che facciamo o non facciamo, è solo terrorismo politico-ecologista). Rimanendo sulla nostra di salute, non temiamo affatto l'inquinamento medio al quale siamo esposti, semmai temiamo altro... Perché mentre il PM10 ci dà un pizzicotto, pizza (magari in forno a legna e bruciacchiata) e birra ci sferrano un pugno nello stomaco (fanno certissimamente più danni), non ce ne rendiamo conto, e alla cassa paghiamo pure il coperto!

*La patologia della tiroide non dipende affatto da questioni come pesticidi o "inquinamento". Il tumore, l'enigma degli enigmi, anche. Sono causati prevalentemente da problemi immunitari, indotti da alcuni tipi virus e da molecole naturali contenute in cibo che si ritiene erroneamente adatto alla nutrizione umana. Ereditarietà vuol dire fumo: non si ereditano i tumori, si eredita una certa debolezza specifica di carattere immunologico, compresa la quale specificità la patologia tiroidea (o il tumore alla stessa ghiandola) non ha modo di svilupparsi. E la carne non fa male alla tiroide! Alcuni tipi di carne possono fare male ad altri organi, ma non alla tiroide! 

Se trovi errori di stesura del post, segnalalo. E' stato scritto e pubblicato senza controllo ortografico o rilettura. Perché se in una torta ad un carcerato si mettono due buone lime, poco importa se la pasta sfoglia e la crema sono stese bene! LOL.

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